Aptonomia

Aptonomia
D: Sai cos’è l’Aptonomia?
R: Apto che?
D: Apto-nomia.
L’Aptonomia è la “Scienza dell’affettività espressa attraverso il contatto”.
E pensa… grazie a questo contatto, è possibile entrare in relazione affettiva con il bambino, già nella pancia, durante la gravidanza.
R: contatto? … relazione affettiva…? Cioè tu mi stai dicendo che possiamo entrare in relazione con il bambino prima che lui sia nato? E quel bambino, ancora nella pancia, può sapere di non essere solo?
R: Esatto.
Pensare che davvero l’essere umano ha questa possibilità – la possibilità di essere riconosciuto fin dal suo inizio – mi riempie il cuore di gioia…
D: E quel bambino, nella foto, cosa fa lì?
R: Quel bambino lì, è nelle mani del suo papà… in totale fiducia di sé, del suo papà e della vita.
Elena

Durante il mio percorso, un giorno qualcuno mi disse: “ma lo sai che è possibile entrare in contatto affettivo con il bambino già durante la gravidanza?”
La sensazione che ho provato non è qualcosa che si può descrivere a parole; ciò che ho provato l’ho sentito qui, nella pancia.
E’ stato un attimo.
Quell’attimo mi ha portato a Parigi, a conoscere e studiare l’Aptonomia, un approccio di cura all’essere umano che mira a ristabilire il benessere della persona, che essa sia infelice, malata, morente o non ancora nata.
Si, come molti di voi, anch’io mi sono chiesta cosa fosse questa « parola » che non avevo mai sentito, cosa volesse dire.
Definita come la “Scienza dell’affettività” espressa attraverso il contatto, l’Aptonomia può essere vista come un approccio all’essere umano nella sua interezza che, esprimendo interesse, rispetto e considerazione, conferma l’Altro nel valore della sua esistenza.

L’Aptonomia, diffusa in molte parti del mondo, è utilizzata in vari ambiti di cura: nascita, educazione, disabilità, malattia, accompagnamento delle persone alla fine della loro vita.
Vediamo alcuni ambiti di intervento di cui mi occupo nel mio lavoro:

APTONOMIA DURANTE LA GRAVIDANZA: accompagnamento nella relazione affettiva dalla gravidanza al primo anno di vita.


Nell’Aptonomia perinatale, i genitori in attesa del loro bambino vengono accompagnati ad entrare in relazione affettiva con il piccolo, questo già a partire dai primissimi mesi della gestazione e per tutto il primo anno di vita.
Non si tratta semplicemente di un accompagnamento al parto, ma è molto più di questo. È un accompagnamento alla relazione (in divenire), un accompagnamento alla genitorialità, al diventare genitori.

Quali benefici ha un accompagnamento aptonomico?
Un accompagnamento aptonomico ha molteplici benefici sia sulla gravidanza, che sulla nascita e sull’inizio della relazione madre-padre-bambino.
Attraverso un contatto psico-tattile i genitori potranno iniziare ad instaurare una relazione con il piccolo.
Quando una persona mi chiede di fargli capire cos’è l’Aptonomia, gli faccio l’esempio della relazione madre-bambino, quando il bambino è ancora nel ventre materno.

“Quando una mamma mette con tenerezza le mani sul suo ventre, lei percepisce chiaramente che il suo bambino viene a farsi coccolare. Se lei le sposta, lei sente che il bambino si muove per andare di nuovo a rannicchiarvisi. Lui risponde nel suo movimento a questo contatto di tenerezza. Ciò che lui percepisce è che viene chiamato attraverso il ventre materno.” – J.Revardel


Quando posso iniziare a fare Aptonomia?

Affinché vi sia il tempo di scoprire e maturare quelle facoltà che permettono ai futuri genitori di entrare in relazione affettiva con il bambino, è necessario iniziare l’accompagnamento aptonomico il prima possibile e, comunque, non oltre l’inizio del 7° mese di gravidanza.
Vi sono casi particolari in cui può essere utile iniziare tale percorso ancor prima del concepimento, favorendolo.

Cosa accade nelle sedute prima della nascita?
Come dice Catherine Dolto : “In queste sedute di Aptonomia Perinatale giochiamo con il bambino”, in una relazione a tre.
Durante questi incontri il terapeuta guida quindi i futuri genitori a scoprire come poter entrare in comunicazione con il loro bambino, attraverso un contatto psico-tattile.
E attraverso questo contatto i genitori scoprono di poter invitare il bambino a muoversi verso l’uno e l’altro, in uno scambio fatto di tenerezza e amore.

“Soprattutto permettiamo alla madre di scoprire che, se è in una relazione affettiva, vive dei cambiamenti a livello del grembo, un grembo vissuto come abitato, accogliente, che è diverso dall’utero e non funziona come un utero; e quando la donna ha questo sentimento di “grembo”, scopre che può invitare il bambino a venire più vicino al suo cuore.” – Catherine Dolto’

E’ così che il genitore scopre che può « invitare » il bambino attraverso le vie sotto-corticali.

L’Aptonomia perinatale cerca di sviluppare nel bambino, come nei genitori, un sentimento di sicurezza di base, grazie alla “confermazione affettiva”.
Ed è vero che un bambino che è stato accolto in maniera affettiva dai suoi due genitori si comporta in maniera differente e sviluppa questo sentimento di sicurezza che si traduce per una presenza molto particolare, uno sguardo sveglio…. un essere sveglio; e una serenità sorprendente.

Il padre è il protagonista dell’Aptonomia.
Uno degli aspetti interessanti dell’Aptonomia è che il vero protagonista dell’Aptonomia è il papà.
Se il padre non vuole fare Aptonomia o per altre ragioni non è presente, non è possibile iniziare un percorso aptonomico.
Infatti il terapeuta durante le sedute, in una posizione di accompagnatore, insegna al padre come entrare in contatto con il bambino e con la propria compagna.
Tutto questo avvia una relazione che durerà tutta la vita, una vita in cui siamo alla continua ricerca di quei modelli che ci hanno dato la vita, alla ricerca continua di una conferma affettiva, una conferma di ciò che siamo, di ciò che eravamo dall’inizio del pulsare della vita.
Molto spesso le esperienze della vita ci fanno dimenticare o accantonare ciò che siamo nel profondo di noi stessi.

“L’esperienza più importante per l’essere umano è quella di essere
riconosciuto e confermato affettivamente.”
– Frans Veldman

HAPTOSYNESIE: aptonomia rivolta agli adulti
Sei stai attraversando un momento di difficoltà, forse l’Aptonomia può esserti di aiuto.
L’Aptonomia viene infatti utilizzata anche in situazioni di malessere esistenziale.
Ciò a cui mira l’Aptonomia è ristabilire il benessere della persona nella sua integrità di corpo, anima e psiche.

L’Aptonomia in questo caso può aiutare la persona:
– a ritrovare o sviluppare un sentimento di “completezza” malgrado la malattia o il disagio
– a scoprire l’influenza della qualità della sua presenza sul suo stato di salute
– a scoprire le proprie potenzialità, al di là di limitazioni e paure
– a sviluppare la qualità della sua presenza.